Da poche ore in libreria
Girls di Nic Kelman, Lain
Come hanno fatto a diventare tanto giovani? Quelle ragazze che solo ieri ci sembravano così distanti da noi, quelle ragazze che sembravano un altro mondo. Ditemi, quandâè che sono diventate delle bambine?
Bambine che vogliamo compiacere, viziare. Bambine a cui daremo tutto, qualsiasi cosa. Tranne noi stessi. Perché, proprio come le bimbe, quella non è una cosa che desiderano.
Come le bambine, quella non è una cosa che capiranno.
Eppure, al contrario delle bambine, ci fanno tremare. Al contrario delle bambine, hanno il potere di annientarci con uno sguardo. Un semplice sguardo. O con la pelle così tesa e soda su ogni parte del corpo. Con le pance piatte e i seni privi di sostegno e le caviglie ossute. Con le labbra âin boccioâ, bisogna dire, perché niente somiglia a un bocciolo quanto le labbra di una ragazzina, nemmeno i boccioli stessi.
E poi, quandâè che hanno smesso di ignorarci? Quando hanno cominciato ad adularci? Quandâè che abbiamo cominciato ad affascinarle? Coi nostri soldi, e le nostre aziende, e la sicurezza che emaniamo. Quandâè che siamo diventati gli uomini di cui una volta eravamo tanto gelosi?
Forse anche a te capiterà di rincontrarla. Forse su un lastrone di ghiaccio davanti a una chiesa medievale in pietra. Forse attraversando una piazzetta, del tutto vuota a parte voi due e un venditore ambulante di fette di cocco tenute a bagno. Forse su una metropolitana affollata, con la puzza di sudore e patatine e metallo che vi costringe entrambi a respirare dalla bocca, ad ansimare come animali. Ma non come facevate una volta.
E sarà lei a riconoscerti, non il contrario. Lei pronuncerà il tuo nome con esitazione e un punto di domanda. E tu continuerai a guardarla con aria idiota ancora per un istante, come stavi facendo già da qualche minuto, e poi penserai: «No, non può essere!». Eppure pronuncerai il suo nome con piacere. Ma non come facevi una volta. «Oddio», dirà lei, «non sei cambiato affatto!».
«Anche tu hai un aspetto fantastico», dirai tu. Ma non è quello che penserai. Penserai che non lâavresti mai riconosciuta. Non ha un brutto aspetto, dopo tutto ha solo â cosa? â una trentina dâanni. Anzi, ha un aspetto magnifico per la sua età . Se ci sono altri uomini, in quel momento ti accorgerai che la stanno fissando. Se vi trovate su una spiaggia a quel punto ti chiederai comâè possibile, se era giusta quella notizia, che dopo aver avuto tre figli riesca ancora a portare un bikini in modo convincente. Eppure, comunque, non lâavresti mai riconosciuta. «Ti sei messa dello Chanel?», ti scoprirai infine a dire, incapace di trattenerti. «Credevo odiassi lo Chanel: dicevi sempre che era⦠comâè che era?», e qui ti scoprirai a fare una pausa e poi, nel momento preciso in cui pronuncerai la parola, a sorridere, con palese scherno, la stessa sensazione
che provavi â ma non lâavresti mai rivelato â quando lei faceva un uso così prodigo e così serio di quella stessa parola, molto tempo fa: «Borghese?».
«Boh», dirà lei, facendo spallucce, «adesso mi piace». E sarà in imbarazzo perché avete parlato del fatto che una volta usava quella parola. E che una volta credeva che avesse un significato. In imbarazzo. Persino lei capisce che non è più la stessa. Ma crede che sia per via di qualcosa che ha guadagnato, non di qualcosa che ha perduto.
(tratto da http://www.lain-books.com/)
La Lain non piuâ Fazi ha tirato fuori un altro libro… che ne pensate?
20 febbraio 2004 alle 18:39 |
… che Fazi stia tentando di ricostruirsi una verginità , prendendo le distanze dalla pietra dello scandalo? Però ho letto le prime pagine di quest’ultimo libro e mi sembra di tutt’altro tenore (e tutt’altra tenuta, presa sul lettore) rispetto ai famigerati Cento colpi di spazzola. Mi piacerebbe pensare a un “ravvedimento operoso” dei curatori della collana: credo che darò una chance a questo libro, ne riparliamo dopo che lo avrò letto. A.
21 febbraio 2004 alle 18:51 |
Io ho letto le prime cinquanta pagine e non mi hanno convinto… Ma forse è proprio il genere che non mi covince… yenta
21 febbraio 2004 alle 22:25 |
lain pubblicherà solo libri pruriginosi? mancano solo la prozia lesbica e il nipotino gerontofilo
25 febbraio 2004 alle 23:10 |
Sono d’accordo con A. Questo frammento di “Girls” messo a confonto con i frammenti del libro di Melissa sembra più interessante. Perlomeno la scrittura è più piacevole, meno composta e furbetta di quella della catanese. Quanto al contenuto non mi azzardo. Lo leggerò soltanto se arriverò a quota dieci valutazioni positive. E possibilmente se qualcuno me lo presta.
Lidia