dire quello che bisogna dire quando bisogna dirlo
âPrendi la parola, Coverly, diâ le cose che voleva fossero dette.â E allora Coverly si avvicinò al bordo della tomba del padre e, pur tra le lacrime, parlò in maniera chiara. âGli svaghi sono terminatiâ, disse. âQuesti nostri attori, come vi avevo già detto, erano tutti spiriti e ora si sono dissolti nellâaria, nellâaria sottile. Siamo fatti della stessa materia dei sogni e la nostra piccola esistenza è racchiusa in un sonno.â
(John Cheever, Gli Wapshot, 22 giugno in libreria)
28 Maggio 2004 alle 15:34 |
Non sempre chi ci ascolta è disposto all’ascolto o ha un comune modo di sentire. Paura di affidarsi, affidare cose tue. Quando sai che andranno in una casa accogliente sei sollevata. Magari ha fessure che fanno entrare il vento ma sei sollevata.
Credo che bisognerebbe comunque dire, ne vale la pena!!!
Arianna
28 Maggio 2004 alle 16:02 |
Dimenticavo di dirvi che le più belle sono le case molto ventose, respirano e ti attraversano.
28 Maggio 2004 alle 18:06 |
ma a voi viene mai il dubbio che la letteratura conta meno di niente?
28 Maggio 2004 alle 19:50 |
Farragut sentì crescere nel deserto che era ormai il suo animo un fiore. Ma non lo trovò. Per questa sola ragione gli fu impossibile strapparlo…
3 giugno 2004 alle 15:32 |
spesso, per fortuna