Archive for Maggio 2005
30 Maggio 2005
29 Maggio 2005
Le donne della pietra lunare
«secche e nervose, con ventri cavi in cui ristagna la tenera carne come la giuncata nelle fiscelle; con tendini e nervi, non muscoli, correnti per la dolce sostanza che le informa; con fronti e occhi umili e appassionati, non sereni, imploranti, umili, balenanti di minaccia, di ritrosia, d’orgoglio e di sfrenata passione; vestite di pudore e di nobile lussuria, ombrose, languide e fiumali come olio dalla macina; con piccole onde di carne diafana e perlacea rigonfiatisi contro la gabbia fragile delle costole, con mani…»
Tommaso Landolfi, La pietra lunare, Adelphi
29 Maggio 2005
I pensieri sulla luna
"Voi non ce lo manderete mai un dannato uomo sulla dannata luna e se pure ci riuscirete non combinerete un dannato nulla."
John Cheever, Lo scandalo Wapshot, di prossima pubblicazione Fandango
29 Maggio 2005
La ronda di sillabe mute
Nell’ore a capo chino, nell’ore
perdute, a volte d’intorno
si libra ronzando, ci sfiora
la ronda di sillabe mute,
gli scarabei della favola! accenni
di labiali, di sibilanti senza
vocali, impalpabili impronte
di voci negate anelanti
a una cellula d’aria che vibra;
messaggi degli erebi vani
che in noi scava il tempo, svanite
crisalidi d’aspettazioni
discese senza ritorni
che forse un barlume rimuove
da un labirinto di giorni,
in bilico su minimi vortici
di silenzio, o sospese ad un filo
di senso, hanno la misura
dell’attimo di sabbia che scende…
poi dispaiono, le riprende
un’altra ronda più scura.
Lucio Piccolo, Ronda, in Gioco a nascondere
27 Maggio 2005
26 Maggio 2005
Poesia a via Giulia
Margherita Buy sul sagrato di San Giovani dei Fiorentini. A dar voce ai versi di Catullo, Ovidio e Montale. Accompagnata dal piano di Paolo Di Sabatino. Con il reading dell’attrice, stasera alle 21 prende il via “Poesia in via Giulia”. Fino al 5 giugno a piazza dell’Oro e dintorni spazio a dibattiti, esposizioni, letture e performance letterarie. Venticinque le case editrici che partecipano, con stand e presentazioni di libri, alla manifestazione organizzata dal Punto Einaudi di via Giulia e con la partecipazione dell’assessorato comunale alla Cultura. Ogni giorno, alle 21, le serate sono dedicate ai grandi poeti: domani sarà la volta di Sandro Penna, sabato di Dino Campana, il 30 maggio di Jorge Luis Borges. Quindi spazio a Pier Paolo Pasolini, Sylvia Plath e Bertold Brecht (rispettivamente il primo, il tre e il cinque giugno). Altro ospite d’eccezione, sabato alle 20, Andrea Camilleri, che renderà un suo personale omaggio alla poesia. Infine, il 4 giugno, si terrà un laboratorio rivolto ai bambini delle scuole elementari in un percorso scandito dalle poesie.
Via Giulia da oggi al 5 giugno (info: 06 6875043)
Marco Occhipinti, La Repubblica, 26 maggio 2005, pag. XVI
26 Maggio 2005
Avoledo
“L’elenco telefonico di Atlantide” è un’avventura molto particolare, perché fonde una serie di suggestioni in un’unica vicenda dalle molte sfaccettature. A tratti pare di trovarsi in una vicenda di Indiana Jones, in altri nei panni di Martin Mystere, in altri in un romanzo di Dick, in altri ancora in un film dei fratelli Wachowski. Ma una delle “tensioni motrici” del romanzo è la battaglia tra il Bene ed il Male (il ruolo della Covenant per Rovedo è a tratti quello della “Spectre” per James Bond). Ritieni quella tra Bene e Male una distinzione netta?
No, purtroppo. O dovrei dire per fortuna? Nella Wehrmacht di Hitler c’erano molte persone buone, così come in quello che Reagan definì “L’Impero del Male” c’erano (come ha felicemente intuito Mr. Sting…) molte persone che amavano i loro bambini. Nel mio libro è rispecchiata proprio questa ambivalenza, l’impossibilità di tracciare chiari confini morali. Alcuni personaggi apparentemente “cattivi” si rivelano “buoni”, i nemici diventano amici e viceversa. Al tempo stesso sono certo che il Male esiste. Non sono altrettanto sicuro che esista il Bene. Trovarlo – nella storia, così come nella vita, è così difficile. Per trovare il Male, invece, dovete solo leggere un libriccino edito da Giuntina, “La notte” di Elie Wiesel. E’ un libro autobiografico. Parla di un bambino ad Auschwitz. Dovrebbe essere adottato come lettura obbligatoria per i nostri figli. Così come li vacciniamo contro le malattie dovremmo vaccinarli anche contro l’odio e il razzismo, per dire solo due aspetti del Male. Credo che la lettura di quel libro li vaccinerebbe. Io l’ho letto tardi. Comunque uno dei motivi per cui non credo esista una lotta tra il Bene e il Male è che non ricordo nessuna vittoria del Bene, ultimamente. Il che vorrebbe dire che forse la guerra c’è stata ma è già finita. Non è una cosa che mi faccia molto piacere pensare. Comunque nel mio romanzo la descrizione della lotta tra il Bene e il Male e tutto l’altro “arredamento mitico-spirituale” vengono cortesemente forniti da un personaggio che alla fine si rivela un grande bugiardo. Trai tu le conseguenze…
Marco Mocchi intervista Tullio Avoledo. Qui l’intervista completa.
26 Maggio 2005
Il potere del gin
Gin makes some people gay–it makes them laugh and cry–but with my sister it only made her sullen and withdrawn. When she was drinking she would retreat in to herself. Drink made her contrary. If I’d say the weather was fine, she’d tell me it was wrong If I’d say it was raining, she’d say it was clearing. She’d correct me about everything I said, however small it was. She died in Bellvue Hospital one summer when I was working in Maine. She was the only family I had.
John Cheever, Sorrows of Gin
25 Maggio 2005
Inseguimento di onde
Il sole non era ancora sorto. Non si distingueva il mare dal cielo, solo che il mare era appena increspato, quasi una stoffa raggrinzita. Mentre il cielo sbiancava a poco a poco, una linea cupa si stendeva lungo l’orizzonte a separare il mare dal cielo e sulla stoffa grigia si disegnavano, mobili, fitte strisce, l’una dopo l’altra, sotto la superficie, in una fuga perpetua, in un perpetuo inseguimento. Nell’avvicinarsi alla riva ogni striscia s’impennava, s’accumulava, si frangeva infine, spazzando la sabbia con un sottile, candido velo d’acqua. L’onda s’acquetava, poi si ritraeva, sospirando, come un dormiente il cui respiro va e viene, inconsapevolmente.
Virginia Woolf, Le onde
Il mare è appena increspato e piccole onde battono sulla riva sabbiosa. […] Il signor Palomar vede spuntare un’onda in lontananza, crescere, avvicinarsi, cambiare di forma e di colore, avvolgersi su sé stessa, rompersi, svanire, rifluire. […] isolare un’onda separandola dall’onda che immediatamente la segue e pare la sospinga e talora la raggiunge e travolge, è molto difficile; così come separarla dall’onda che la precede e che sembra trascinarsela dietro verso la riva, salvo poi magari voltarglisi contro come per fermarla.
Italo Calvino, Lettura di un’onda, in Palomar