Le trame di Fanucci
Caro Sergio Fanucci. C’è che a pubblicare il genere non c’è niente di male, basta non confonderlo con altro. C’è che a Torino mi sei rimasto invero simpaticissimo, anche quando si è affacciata la vecchietta dello stand affianco chiedendoti di abbassare il volume della musica e tu, col sigaro in bocca e battendole una pacca sulla spalla, hai detto «Ma venga a farsi un bicchierino, signora», e sembravi un fantastico Ogm tra Arbasino e Remo Remotti.
C’è che però, insomma, uno non è che può entrare nel sito e trovare l’annuncio di una «nuova collana di narrativa assolutamente non di genere» e vederla definita mainstream come se fosse highbrow. C’è che comunque sarà cosa buona, poiché si apre con un libro di Moresco, è uno strepitoso inizio fuori dal genere per un editore bravo benché di genere, e però c’è che entrando in www.fanucci.it si legge l’avviso agli aspiranti scrittori, i quali non dovrebbero inviare manoscritti a te ma contattare «gli agenti», e non c’è niente di più antimoreschiano.
C’è che gli unici agenti utili in Italia sono gli agenti segreti, Sisde e Sismi e quella roba lì, di altri utili non ve ne sono, e quindi menti sapendo di mentire, e c’è che anche se fosse vero, come dici tu quando dici «ricevo in un solo giorno 200 romanzi», se anche fosse vero, questo accanimento di manoscrittari su di te, tu sei un editore, e distinguere un genio da 199 coglioni ci vogliono circa 200 minuti, perché, al di fuori del genere, vale il criterio di Paul Valéry, «una pagina di letteratura è una pagina di letteratura»; e quindi se vuoi fare l’highbrow, pur confondendolo col mainstream, dovrai pur essere in grado di distinguere l’analogo de La cognizione del dolore o di Horcynus Orca se mai dovesse arrivarti, ma se dici «interrompete immediatamente gli invii dei manoscritti» chissà come fa quell’1 su 199, quell’1 su 1000, a sottoporti il suo capolavoro.
Se dici così sei come la Mondadori, sei come la Feltrinelli. Se dici così è più fico Elido che l’ha trovata, l’ha presa, l’ha fatta sbancare, l’ha data a Thomas, l’ha riverginizzata, e intanto, tra una riverginizzazione e l’altra, si fanno mandare pure i manoscritti. Pensa tu.
C’è che però, insomma, uno non è che può entrare nel sito e trovare l’annuncio di una «nuova collana di narrativa assolutamente non di genere» e vederla definita mainstream come se fosse highbrow. C’è che comunque sarà cosa buona, poiché si apre con un libro di Moresco, è uno strepitoso inizio fuori dal genere per un editore bravo benché di genere, e però c’è che entrando in www.fanucci.it si legge l’avviso agli aspiranti scrittori, i quali non dovrebbero inviare manoscritti a te ma contattare «gli agenti», e non c’è niente di più antimoreschiano.
C’è che gli unici agenti utili in Italia sono gli agenti segreti, Sisde e Sismi e quella roba lì, di altri utili non ve ne sono, e quindi menti sapendo di mentire, e c’è che anche se fosse vero, come dici tu quando dici «ricevo in un solo giorno 200 romanzi», se anche fosse vero, questo accanimento di manoscrittari su di te, tu sei un editore, e distinguere un genio da 199 coglioni ci vogliono circa 200 minuti, perché, al di fuori del genere, vale il criterio di Paul Valéry, «una pagina di letteratura è una pagina di letteratura»; e quindi se vuoi fare l’highbrow, pur confondendolo col mainstream, dovrai pur essere in grado di distinguere l’analogo de La cognizione del dolore o di Horcynus Orca se mai dovesse arrivarti, ma se dici «interrompete immediatamente gli invii dei manoscritti» chissà come fa quell’1 su 199, quell’1 su 1000, a sottoporti il suo capolavoro.
Se dici così sei come la Mondadori, sei come la Feltrinelli. Se dici così è più fico Elido che l’ha trovata, l’ha presa, l’ha fatta sbancare, l’ha data a Thomas, l’ha riverginizzata, e intanto, tra una riverginizzazione e l’altra, si fanno mandare pure i manoscritti. Pensa tu.
Massimiliano Parente, Fanucci se fossi più fico, Domenicale
26 giugno 2005 alle 22:26 |
eheheheheheheeh