Le città di notte
Le città di notte contengono uomini che piangono nel sonno, poi dicono Niente. Non è niente. Solo un sogno triste. O qualcosa del genere… Passa rasente sulla nave del pianto, con i radar delle lacrime e le sonde dei singhiozzi, e li scoprirai. Le donne — e possono essere mogli, amanti, muse macilente, pingui nutrici, ossessioni, divoratrici, ex, nemesi, — si svegliano, si girano verso questi uomini e domandano, con femminile bisogno di sapere: — Che cosa c’è?
E gli uomini dicono: – Niente. No, non è niente davvero. Solo un sogno triste.
Solo un sogno triste. Ma certo. Solo un sogno triste. O qualcosa del genere.
Martin Amis, L’informazione
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