Meglio i pensieri spogli di Dido,
quando Enea si dipartì,
memore di Sicheo,
arsa di rinuncia,
e pianto
che nemmeno le lacrime
ci sono più,
a memoria
nelle trasparenze di uno sguardo
incapace
di qualsiasi oltre,
perché non c’è domani
se si è perso
il presente.
Dido, Dido,
inginocchiati,
sbatti il volto sulla sabbia,
maledici il mare,
a forza di silenzio;
è tempesta
il cuore
in rivolta.
Ogni ombra è sciabola,
si perde il senso
si sfila la certezza;
un veleno delicato
il consenso.
Eugène Bonnard, Le ombre buie di Dido
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