Il viaggio labirintico di Janine Pommy Vega
"I miei primi nove anni l’ho vissuti in un mondo di una decina d’isolati: la scuola elementare dietro l’angolo, la mia migliore amica dall’altra parte della strada e la biblioteca a soli tre isolati da casa mia". È a Union City, New Jersey, che la storia di Janine Pommy Vega, poetessa beat e giovanissima vedova dell’artista Fernando Vega, prende il via. E lo fa in una di quelle giornate in cui basta che il caso la porti fuori dal suo microcosmo per accorgersi che nel viaggio risiede la grazia che può fare da antidoto alla pesantezza della vita. Janine Pommy Vega intraprende giovanissima una vita in costante spostamento ("in bilico", la definisce lei), e la racconta in poesie e diari che l’America beat degli anni Sessanta la rendono una pari tra i pari, facendole consolidare illustri e preziose amicizie con il gotha della letteratura: Gregory Corso, Allen Ginsberg e Jack Kerouac. Sulle tracce del serpente, pubblicato nel 1997 dalla City Lights Books di Lawrence Ferlinghetti, è uno dei suoi diari di viaggio, lungo un itinerario che dalla cattedrale di Chartres la porta fino al Rio delle Amazzoni, per poi farle intraprendere la scalata della Cordillera Blanca, percorso di purificazione al cospetto del quale ci si domanda, con il poeta Juan Ramón Jimenez: "Non è successo niente? O è successo tutto?".
Tiziana Lo Porto, "Il lungo viaggio della poetessa beat", D della Repubblica, 30 giugno 2007