Sui traduttori e gli editori romani
L’incontro avvenne a Milano, è ovvio, perché è lì che si fanno davvero i libri, oppure a Torino, comunque non di sicuro a Roma, dove ci sono solo certi piccoli, bravissimi editori indipendenti, anche molto coraggiosi e a volte raffinati, che però sostanzialmente sembrano fondare la loro indipendenza sul fatto di pagare poco gli autori e quasi nulla i traduttori, questi cottimisti della mediazione letteraria.
Laura Bocci, Di seconda mano. Né un saggio, né un racconto sul tradurre letteratura, Rizzoli, 2004
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