Il sogno di una notte di mezza estate di Montale
PUCK
Rugge il leone affamato,
il lupo alla luna ùlula
e russa l’aratore che ha passato
il giorno sul lavoro.
Ora i tizzoni consumati splendono
ed uno strider di civetta sale
al cielo, e al poveretto che languisce
in miseria, ricorda il funerale.
Ecco l’ore notturne
in cui le tombe s’aprono e i fantasmi
scivolan via dall’urne
dei camposanti.
E noi spiriti erranti
che dietro il carro di Ecate, la tripla,
fuggiamo il sole ed inseguiamo il sogno
notturni incanti,
noi siamo allegri, oggi. Nessun topo
turberà questa casa consacrata:
io stesso resterò qui sulla porta
con la granata.
Eugenio Montale, "Coro (Puck)", Quaderno di traduzioni
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