Graziani fa il consuntivo
Altro anno. Alcune considerazioni di pancia.
In libreria è stato l’anno della Meyer e di Larsson. Grazie alla Meyer è cominciata la pubblicazione di una valanga di vampiri e saghe vampiresche. Grazie a Larsson si è cominciato a guardare e a vendere i gialli nordici. Mankell su tutti, tra l’altro bravissimo. In entrambi i "casi" ci sono due case editrici medie: Fazi e Marsilio. Qui c’è un progetto dietro. E anche pazienza, soprattutto per la seconda.
Ottimamente Arcana. Si è sbrogliata di dosso tutto il resto, collane underground e varie, e ha ricominciato a essere un riferimento musicale. Ha ripreso un discorso di catalogo. Catalogo, che è sempre stata la sua ricchezza. Anche qui c’è stata una mente dietro. Prenotazioni alte, venduto buono.
Leggerissimo avanzamento di Elliot, soprattutto per quel che riguarda il posizionamento in libreria. Comincia a riconoscersi il marchio.
minimum fax: Revolutionary road. Grazie al (bellissimo) film, questo capolavoro è stato sdoganato. Con esso tutto Yates, ma soprattutto tutta la collana classic. La solitudine del maratoneta, grazie a Revolutionary, ha avuto numeri da classifica. Al contrario avrebbe vivacchiato. Per il resto solita minimum. Grandissimo ufficio stampa.
Gallucci ormai è considerata dai librai una sicurezza.
In futuro le librerie saranno sempre più proiettate verso il mercato ragazzi e Gallucci appunto ne è parte fondamentale. Fa numeri da capogiro, da non credere. Grandi idee, libri bellissimi. Malino l’ufficio stampa in proporzione. Tenuto conto chi è lui e gli autori che ha. Fa le cose grosse, ma non la massa. Ha la fortuna che per quei reparti l’ufficio stampa conta meno. Contano più i librai, più che in altri settori.
Castelvecchi vende i libri scelti da Alberto.
Nutrimenti comincia a fare qualche numero con la narrativa. Di gran livello. Forse troppo. Ferito è un esempio in questo senso. Il libro più fruibile di Everett, non il più bello, ha venduto e ha avuto consensi. Gli manca una spinta commerciale, in libreria è ancora poco presente. C’è bisogno di tempo e di un colpo a sorpresa.
e/o: anno di transizione dopo l’abbuffata di ricci. Brutta, graficamente, la nuova collana di tascabili.
Libri dell’anno da portare in vacanza: Ero dietro di te (nottetempo) di Fargues e Zia Mame (Adelphi) di Dennis.
Disco dell’anno è un disco vecchissimo, ma che qui causa morte è tornato in vetrina. Off the wall di Michael. Un disco assurdo, da portare nelle scuole.
Buone vacanze, anche quest’anno mi sono divertito tanto…
30 luglio 2009 alle 15:34 |
sono d’accordo con te per zia mame come libro dell’anno. divino!