Le ore migliori
Quando qualche raro passante notturno vedeva le finestre della casa di Ines, al centro del paese, ancora illuminate, immaginava che Tommaso fosse con lei. E non sbagliava. Erano quelli i loro momenti migliori, le ore dedicate alle confidenze più intime e alle scoperte più preziose.
Tommaso le portava spesso libri in prestito, ma prima di lasciarglieli ne leggeva qualche pagina che lo toccava. Dalla lettura di quelle frasi, con un'intonazione della voce commossa come se quelle parole le avesse scritte lui stesso, si avviavano le conversazioni sui grandi temi della fede e dell'amore; ma anche della creazione artistica e del conseguimento della gloria. Ines vedeva la testa di Tommaso già cinta di alloro.
Gilberto Severini, Congedo ordinario, Playground
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