Archive for marzo 2012

La forza di uno scrittore

31 marzo 2012

Uno scrittore è forte solo mentre scrive. È rispettato e temuto finché gli altri non sanno cosa sta scrivendo. Quando il libro è fuori, alla luce del sole, diventa vulnerabile. Uno scrittore che scrive un romanzo è come un serial killer che tiene rinchiusa una vittima nello scantonato.

Filippo Bologna, I pappagalli

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A Word a Day #100: Vanesio

30 marzo 2012

Il termine deriva dal nome Vanesio (derivazione a sua volta dell’aggettivo vano) del protagonista della commedia Ciò che pare non è (1724) di G.B. Fagiuoli [treccani.it]. Vuol dire “vanitoso” ossia “persona sciocca che si compiace stoltamente di sé [Dizionario Sabatini-Coletti]. È detto di persona che, volendo ostentare le proprie presunte qualità fisiche o intellettuali (bellezza, eleganza, spirito ecc.), rivela soltanto la propria effettiva vuotezza e stupidità [treccani.it].

A Word a Day #99: Bonzo

30 marzo 2012

Il termine viene dal portoghese bonzo, che a sua volta viene dal giapponese bōzu, “padrone della cella”, o,  secondo altri, da bōshi “maestro della legge”, titolo dato ai religiosi che avevano compiuto la loro formazione [treccani.it]. Bonzo, quindi, sta a significare “monaco buddista” [Dizionario Sabatini-Coletti] e, figurativamente, “personaggio che ha o si dà grande importanza” [treccani.it].
Il termine apparve per la prima volta in Occidente in una lettera di San Francesco Saverio del 1549 [treccani.it].

Convinzioni di scrittore

30 marzo 2012

Se c’è una persona che si merita di vincere questo Premio in questo paese sono io…

Terza serata di 8×8

29 marzo 2012

Qui potete scaricare il pdf dei racconti della terza serata.

Modi di dire #8: Povero in canna

29 marzo 2012

L’origine dell’espressione povero in canna (che vuol dire “senza soldi, poverissimo”) ha origine incerta. Secondo alcune fonti sembrerebbe che la canna venga presa come simbolo di miseria e sventura [Dizionario dei modi di dire, Hoepli]. Infatti, nella descrizione che Matteo fa di Cristo (27, 27-29) si dice: “I soldati del governatore, condotto che ebbero Gesù nel Pretorio, gli radunarono intorno l’intera corte […]. Intrecciata poi una corona di spine, gliela misero in testa e gli misero una canna nella destra”. Quindi la canna sarebbe un simbolo di povertà, dato che Cristo viene denudato e schernito [qui e qui]. Che la canna fosse simbolo di miseria si diceva anche in tempi antichi, quando il povero portava con sé un fagotto contenente tutti i suoi averi legato a una canna. Poiché di notte, per non subire furti, dormiva col fagotto sotto la testa restava solo con la canna, da cui il significato [qui]. Altri affermano che il significato venga o dall’iconografia antica, poiché le dame e i cavalieri venivano raffigurati con un globo e una canna in mano a simboleggiare il potere e il suo opposto, o dal fatto che una volta la canna veniva esposta nella parte più alta della casa quando la famiglia che vi risiedeva era stata colpita da danni economici o sociali [qui].
Secondo un’altra interpretazione, l’idea di povertà sarebbe legata al fatto che la canna è internamente cava, e quindi non contiene nulla [Dizionario dei modi di dire, Hoepli], come credeva Giuseppe Manuzzi nel suo vocabolario del 1833 [qui].
La prima attestazione nota nell’italiano scritto dell’espressione povero in canna fu di Franco Sacchetti: “Tutti quelli che vanno tralunando [‘osservando gli astri, strologando’], stanno la notte su’ tetti come le gatte, hanno tanto gli occhi al cielo che perdono la terra, essendo sempre poveri in canna” [qui].

A Word a Day #98: Baciapile

29 marzo 2012

Baciapile è un composto di baciare (derivato di basium, “bacio”) e del plurale di pila [treccani.it, dizionario Sabatini-Coletti], “mortaio” (della stessa radice di pinsere, “pestare”), ossia quella grande vasca di marmo usata nelle chiese cattoliche per contenere l’acqua santa o benedetta [qui]. Si riferisce infatti all’uso di alcuni di baciare, a mo’ di devozione ipocrita, le acquasantiere presenti all’ingresso o nell’atrio delle chiese. È chi esageratamente, e spesso ipocritamente, ostenta devozione religiosa. È quindi sinonimo di bacchettone, ossia persona bigotta [treccani.it, dizionario Sabatini-Coletti].

A Word a Day #97: Flippato

29 marzo 2012

Flippato (participio passato di flippare) è un termine gergale che indica chi ha assunto sostanze stupefacenti. Per estensione vuol dire “stravolto, stordito” [treccani.it]. Essere flippato è un’espressione che significa quindi “essere suonato” [qui] o “impazzito per qualcosa, esaltato” [qui].

Meglio isolati

29 marzo 2012

Diventai timida, una novità per me. A Evesham eravamo sparpagliati in diversi alloggi e c’erano un paio di locali dove potevamo incontrarci. Andai un paio di volte in uno di questi locali, ma non parlai con nessuno. Sempre presumendo che gli altri fossero persone particolari e di eccezionale intelligenza, e notando che si conoscevano tutti tra loro, mi convinsi che mi avrebbero considerata scialba e amorfa, e non osai richiamare la loro attenzione in nessun modo. Tornai nel mio alloggio, dopodiché nel tempo libero non feci altro che leggere: la situazione rimase immutata anche quando compresi che la gente da cui mi lasciavo mettere così in soggezione era per lo più composta da giornalisti di mezza età e niente affatto raffinati.

Diana Athill, Sarebbe bastata una lettera, Bur

Cose romane di Bologna

29 marzo 2012

A Roma succedono strane cose che non si possono spiegare se non col fatto che siano strane e succedano a Roma.