La parola tamarro deriva probabilmente dall’arabo tammār, “mercante di datteri” [treccani.it]. Una seconda etimologia vorrebbe che tamarro sia il pampino infruttuoso della vite selvatica [qui].
La voce è nata nell’Italia meridionale e col tempo si è diffusa, grazie al gergo giovanil, anche altrove e ormai è universalmente usata per designare una persona, per lo più di periferia, dai modi e dall’aspetto rozzi e spesso volgari [rielaborazione da treccani.it, dizionario Sabatini-Coletti].
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