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Torna Watt Scouting Night Live, evento off di Milano Bookcity. Venerdì 16 novembre ore 19. Clicca sul flyer per i dettagli.
Archive for ottobre 2012
Watt Scouting Night Live a Milano
30 ottobre 2012L’unica cosa che—
30 ottobre 2012That’s the only thing that bother us. It’s the only thing that’s made us unhappy.
Ernest Hemingway, Hills like white elephants
Corso di grafica editoriale e impaginazione
30 ottobre 2012Il percorso formativo proposto permette di acquisire precise competenze e conoscenze nel campo della grafica editoriale e nell’impaginazione dei libri con QuarkXPress. Grafici professionisti e redattori illustreranno in modo semplice e chiaro tutti gli aspetti della grafica e dell’impaginazione fondamentali nel processo di creazione di stampati editoriali.
Tra gli argomenti: il redattore moderno, la grafica editoriale: precursori, evoluzioni e modernità, il libro, analisi grafico-editoriale delle case editrici italiane e internazionali, gli elementi e i luoghi della grafica, teoria del colore: colori luce e colori pigmento, tecnologie di stampa editoriale, la scansione, difetti di stampa e di acquisizione, i supporti: formati e tipi di carte. Font e lettering. I programmi e le tecniche di trattamento grafico. La qualità delle immagini, i formati grafici e le compressioni, effetti e filtri, i livelli, le trasparenze. Il progetto della copertina. Il frontespizio. I marchi editoriali. Richiami di correzione di bozze. QuarkXPress, il più usato programma di impaginazione. Cenni sull’uso di InDesign.
Il corso prevede numerose esercitazioni da svolgersi in classe e a casa e un progetto grafico individuale.
35 ore di didattica frontale in 11 incontri.
Calendario: mar 13 nov, gio 15 nov, mar 20 nov, gio 22 nov, mar 27 nov, gio 29 nov, mar 4 dic, mar 11 dic, gio 13 dic, mar 18 dic, gio 20 dic 2012.
Sede: Oblique Studio, via Arezzo 18 (metro B, fermata Bologna).
Costo: 700 € tutto compreso.
Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Sono possibili due stage di formazione di 3 mesi a distanza o presso Oblique.
Maggiori informazioni qui.
Terrore
30 ottobre 2012«Buona giornata!» gli disse, ma la falsa allegria che avvertì nella propria voce – un che di cantilenante, un frullo contro le pareti della sua gola come le ali di un uccello minuscolo – ripristinò immediatamente i suoi dubbi. C’era qualcosa in lei di profondamente sbagliato.
La porta sbatté alle spalle del ragazzo. Se n’era andato.
Joe masticava a bocca aperta.
Constance sentì, per la prima volta in tanti, tantissimi anni— qual è quella parola che significa che sei da sola in una stanza sudicia illuminata da una lampadina sfarfallante e i vetri delle finestre sono pieni di ditate e nessuno accorre quando lo chiami, nessuno, perché tutto quanto – l’amore, l’ordine, la tranquillità – è stato solo uno scherzo della tua immaginazione?
Joe disse, riferendosi alla pappa d’avena: «Cazzo quant’è buona».
Terrore.
Sarah Braunstein, Il dolce sollievo della scomparsa, 66thand2nd
A Word a Day #117: Bottinaio e bottino
29 ottobre 2012Treccani: bottinaio s. m. (f. -a) [der. di bottino]. – Chi è addetto alla vuotatura dei pozzi neri o bottini.
bottino s. m. [der. di botte]. – a. Cavità o fossa murata adibita alla raccolta delle acque sudicie e dei materiali di rifiuto (detta anche pozzo nero o fossa biologica): vuotare il b.; odore di b.; il contenuto stesso (detto anche cessino), usato per concimare. b. Per estens., fogna in genere o talora serbatoio costruito lungo gli acquedotti per la depurazione delle acque.
Fa’ finta che loro non ci siano
25 ottobre 2012Tu fa’ finta che loro non ci siano. Vai avanti per la tua strada e basta.
Andrej Arsenevič Tarkovskij, Nostalghia, citato da Davide Orecchio all’inizio del suo racconto “Un esilio”, Città distrutte, Gaffi, uno dei più bei libri degli ultimi anni
Siamo diventati forti
25 ottobre 2012Siamo diventati forti e muti. Da qui vediamo l’orizzonte e facciamo finta di accettare le predizioni della scimmia che indovina. Pratichiamo l’antico rito, quello dettato dalla Sacra Scrittura che vado compilando, tra vino e polvere di truciolare, quello che ci prepara all’attraversamento. Ci ostiniamo a precipitare nel buio, come vuole l’antico rito. Solo così potremo raggiungere la Luce definitiva, l’abbaglio supremo, quello che brucia gli occhi.
Emanuele Tonon, Il nemico
La bambina e il famigerato Lui
23 ottobre 2012Era già buio perché le giornate d’inverno erano più brevi, e mi rammento come gli steli spezzati mi ostacolassero il cammino. La neve cadeva leggera, sembrava una folata di tante manine, io respiravo con il naso, ma quando cominciò a colare spalancai la bocca. A un paio di metri dal signor Harvey, misi fuori la lingua, per assaggiare un fiocco di neve.
«Non volevo spaventarti» disse il signor Harvey.
In un campo di granturco, di sera, naturale che mi spaventassi. Dopo morta, mi ricordai di quell’impercettibile profumo di acqua di colonia nell’aria, al quale lì per lì non avevo prestato troppa attenzione, convinta che venisse da una delle case nei paraggi.
«Signor Harvey» dissi.
«Sei la più grande delle ragazze Salmon vero?».
«Sì».
«E i tuoi come stanno?».
Nonostante fossi appunto la maggiore, nonché un genio dei quiz di scienza, con gli adulti non mi ero mai sentita molto a mio agio.
«Tutti bene» dissi. Tremavo di freddo, ma la soggezione per la sua età, aggiunta al fatto che era un vicino di casa e aveva chiacchierato di fertilizzanti con mio padre, mi tenne inchiodata lì.
«Ho costruito una cosa, qui dietro» disse. «Ti piacerebbe vederla?».
«Veramente avrei un po’ freddo, signor Harvey, e poi la mamma mi vuole a casa prima che sia buio».
«È già buio, Susie».
Come vorrei che la cosa mi avesse insospettito! Io non glielo avevo mai detto il mio nome.
Alice Sebold, Amabili resti, edizioni e/o
Lei avrebbe accolto schiavi o ebrei in casa sua. Ed è per questo che quando l’uomo apparve, è per questo che quando le disse «posso disturbarla un attimo, signorina?», è per questo che quando lei vide che aveva gli occhiali pieni di ditate, un taglietto da rasoio sulla guancia, quando vide che aveva la stessa sciarpa scozzese di suo padre, si fermò. Fu istintivo; non ci
pensò due volte. Quell’uomo aveva la stessa sciarpa del padre.
Non si era accorta da dove fosse sbucato. Era un tizio apparentemente normale, tipo un semplice funzionario, con il giornale sottobraccio, la ventiquattrore con la cerniera dorata e lucente.
«Salve» rispose lei.
Il fratello era scomparso.
«Hai l’aria di avere fretta» disse l’uomo.
Lei non seppe cosa rispondere.
«Beh, direi di sì».
«Vorrei solo rubarti un attimo del tuo tempo».
Lei non pensò: Chi è? cosa vuole? è innocuo? Ecco cosa avrebbe dovuto pensare – tra i pensieri sotto i suoi pensieri c’era: Perché non stai pensando quello che dovresti pensare? […]
«Stai andando a scuola, immagino» disse lui.
«Infatti». Era risoluta, sicura di sé.
«Fai la quinta elementare? La prima media?».
Lei esitò; lui sbatté le palpebre; lei confermò la seconda ipotesi.
«Ho una proposta da farti». Deglutì di nuovo. Era così ricercato, quel modo di deglutire – disinvolto, stupendo.
Lei gli chiese: «Che genere di proposta?».
«Avrei bisogno del tuo aiuto. Ho un’idea e mi piacerebbe conoscere il tuo parere».
Lei disse in tono un po’ offeso. «Ah sì, avevo capito».
«Non ci vorrà molto. È… è davvero importante per me».
Leonora sarebbe dovuta scappare e non lo fece. Si preparò a scappare, conosceva i rischi, ma in quel momento, faccia a faccia con lui (il famigerato Lui, uno sconosciuto da manuale), l’istinto si limitò a suggerirle di ascoltarlo. Disse: «Cosa posso fare per lei?», e fu sorpresa dall’intonazione meccanica, distaccata, con cui quella domanda le venne fuori, come la voce di una cameriera stanca.
Sarah Braunstein, Il dolce sollievo della scomparsa, di prossima pubblicazione per 66thand2nd
Piccole donne
22 ottobre 2012Lasciate che abbia sedici anni un altro po’. Lasciatele dipingere cervi volanti e margherite gialle. Lasciatela fantasticare su Parigi, sulle Galápagos, Giakarta, Berlino. Guardate i libri che legge: Amelia Earhart, Emily Dickinson, romanzi polizieschi per maschi in età prepuberale. Quanto è giovane. Quanto si sbaglia su sé stessa. Fatele dono delle convinzioni sbagliate, solo per un altro po’, un paragrafo ancora.
Sarah Braunstein, Il dolce sollievo della scomparsa, 66thand2nd, a novembre in tutte le librerie