«Buona giornata!» gli disse, ma la falsa allegria che avvertì nella propria voce – un che di cantilenante, un frullo contro le pareti della sua gola come le ali di un uccello minuscolo – ripristinò immediatamente i suoi dubbi. C’era qualcosa in lei di profondamente sbagliato.
La porta sbatté alle spalle del ragazzo. Se n’era andato.
Joe masticava a bocca aperta.
Constance sentì, per la prima volta in tanti, tantissimi anni— qual è quella parola che significa che sei da sola in una stanza sudicia illuminata da una lampadina sfarfallante e i vetri delle finestre sono pieni di ditate e nessuno accorre quando lo chiami, nessuno, perché tutto quanto – l’amore, l’ordine, la tranquillità – è stato solo uno scherzo della tua immaginazione?
Joe disse, riferendosi alla pappa d’avena: «Cazzo quant’è buona».
Terrore.
Sarah Braunstein, Il dolce sollievo della scomparsa, 66thand2nd
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