Archive for aprile 2013

Un Gray per niente grigio e non sfumato

28 aprile 2013

Gray non si aspettava di incontrare l’ex marito; non si aspettava neppure di non incontrarlo. John Volstead – il futuro morto – aveva rinunciato al mondo. Ormai si accontentava di mettere in ordine i suoi libri. Ogni tanto, quando l’occasione gli veniva servita su un piatto d’argento, rifilava all’interlocutore una o due fandonie, ormai l’espressione privilegiata, se non esclusiva, del suo talento. Quindici anni prima aveva conosciuto un successo clamoroso con un romanzo intitolato I narcisisti anonimi. Da allora non aveva più pubblicato una riga. Sosteneva di lavorare a un libro, una sorta di Grande opera: gli altri, ovviamente, erano tenuti a reggergli il gioco per pura cortesia.
In realtà non scriveva. (Non fa niente dalla mattina alla sera, disse Anna). Eppure, benché non scrivesse più da mesi, se non da anni, il suo status di autore non lo abbandonava; la sua aura non faceva che scemare, senza però scomparire del tutto – era se midimenticato, semiromanziere; e nel suo caso, quest’ultimo termine sembrava avere la semivita del plutonio. Tutti quanti (le persone che lo circondavano; lui per primo) si sarebbero sentiti sollevati nel vederlo intraprendere un’altra carriera. Ma John Volstead sembrava condannato a essere uno scrittore, pur senza scrivere.

Jakuta Alikavazovic, La bionda e il bunker, 66thand2nd

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La lingua straniera per Jumpha Lahiri

16 aprile 2013

“L’estate scorsa, in Italia, come per un riflesso condizionato, ho cominciato a scrivere in italiano nel diario. Pieno di sbagli e soddisfazioni, perché sono riuscita a tornare al momento in cui ho cominciato a scrivere quando ero piccola. La cosa più viva nel mondo è una lingua straniera. […] L’inglese è la mia lingua, ma non è la mia lingua madre. Quando ero piccola ho cominciato a parlare in bengalese che, secondo i miei genitori, doveva essere la mia lingua. Poi, ho tradito il bengalese per l’inglese. E adesso? Questa è una seconda ribellione, un tradimento verso me stessa. L’inglese era un tradimento verso i miei, la famiglia, questo è un tradimento verso di me. So che è un procedimento molto difficile. Sinuoso […] curvoso, si dice?”

Jumpha Lahiri, intervistata da Luca Mastrantonio per “La Lettura” del Corriere della Sera, 14 aprile 2013