L’editor Michael Pietsch commenta così nel maggio 1993, a caldo, dopo aver letto le 750 pagine della prima bozza di Infinite Jest:
È un romanzo di frammenti, quasi che la storia fosse un oggetto andato in mille pezzi che qualcuno sta cercando di raccogliere. E la struttura si adatta perfettamente alle vicende umane sinistrate dei protagonisti; inoltre riesce a ricreare due universi, la casa-famiglia e l’accademia di tennis […]. Di tanto in tanto nell’alternarsi delle linee narrative si intravede un “io” che potrebbe essere colui che sta cercando di tenere tutto insieme.
D.T. Max, Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi, Einaudi Stile libero
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