Il talento non conosce calcolo, nell’agone. Guardare solo avanti, in attesa di alzare gli occhi al cielo, in una verticalità che, vada come vada, non potrà mai conoscere sconfitta. Cosa dovrebbe fare lo scrittore se non questo? Kafka si trasformava in una blatta, si lasciava perforare dalle mele, per puntare solo al cielo. Bisogna commuovere le stelle, oppure tutto è vano, tutto è solo intrattenimento, come fare i balli fitness in riva al mare a ferragosto, tutti campioni di ballo sterminati dalla voglia, dal bisogno di nientificarsi sulla spiaggia, lontani da qualunque gloria perché sta dentro l’unica gloria possibile. E allora chi guarda al cielo e prova a commuovere le stelle diviene un mostro, uno che può far crollare il sistema infallibile del ballerino da spiaggia, del venditore di case ammuffite. Vincere con facilità è lo sport per eccellenza di questo tempo terminale, uno sport pieno di campionissimi.
Emanuele Tonon, I circuiti celesti, 66thand2nd