Nome: Manuela Piemonte
Racconto: Un caffè senza fine
Cosa ti aspetti dalla serata e dalla partecipazione a 8×8?
Mi aspetto di imparare qualcosa che ancora non so sulla scrittura, magari proprio da una critica al racconto. Come quando si va ad ascoltare uno scrittore che presenta un libro, credo anche leggendo possa succedere qualcosa di imprevedibile, ed è questa parte di vita imprevedibile che aspetto. Se poi tutto questo accadesse in una serata divertente, ancora meglio.
Perché hai deciso di partecipare a 8×8?
Mi piace l’idea di ritrovarsi a leggere un proprio racconto in pubblico, e leggendo il bando di 8×8 è stata questa la caratteristica a spingermi a partecipare: è un’occasione unica di confronto, con gli altri e con sé stessi. Spesso si dice che per capire ciò che funziona o non funziona in un racconto sia meglio leggerlo a voce alta, ma leggere in questo contesto è molto diverso e mi auguro che sia stimolante. Per scrivere servono stimoli: a migliorare, a cambiare se necessario, o magari a volte serve solo capire che va bene proseguire sulla propria strada, serve la spinta a continuare.
Tre libri che hanno aggiunto qualcosa di importante alla tua vita.
Cose di Cosa Nostra, G. Falcone e M. Padovani;
Rayuela, J. Cortázar;
La fornace, T. Bernhard.
La frase emblematica del tuo racconto:
“Se potessi, lo fermerei a quando mi hai chiesto di sposarti, sai. E non ti darei mai una risposta. Resteremmo sempre lì, al ristorante. Felici, giovani, al momento del caffè. Un caffè senza fine.”
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