Adesso sembra una considerazione buttata lì, semplice, quasi ovvia. Invece ci ho messo anni per capirlo, per accettare il fatto che Luca è diverso da me e da tutti quelli che conosco, che Luca fa parte di un mondo che non è il mio. Anche lui, come me, straniero, estraneo a modo suo, un forestiero che, malgrado la sua lunga permanenza, che dura da quasi diciotto anni, fa ancora a capire la lingua, i costumi, le tradizioni, i valori del mio mondo.
Marina Viola, Storia del mio bambino perfetto, Rizzoli
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