Giulio Einaudi cominciò probabilmente senza saperlo a praticare l’editoria come forma, spinto da una vocazione esigente e radicale. Fu allora che dovettero balenargli l’immagine dell’editore come Sommo Pedagogo ovvero come Sovrano che filtra, secondo suoi illuminati disegni, la materia di cui è fatta la cultura perché essa venga a poco a poco octroyée dal popolo.
Roberto Calasso, L’impronta dell’editore, Adelphi
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