Gli editori, e gli scrittori, sono perlopiù cattive persone

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Gli editori sono perlopiù cattive persone. Gli editori e i critici e i lettori delle case editrici e le migliaia di impiegatucci che si aggirano per i corridoi tenebrosi o illuminati a giorno delle case editrici. Ma gli scrittori perlopiù sono peggiori, perché, fra le altre cose, credono nell’eternità o in un mondo retto da leggi darwiniste o forse perché nelle loro anime si annida uno spirito cortigianesco ancora più ignobile.
Io ho avuto la disgrazia di conoscere vari editori che erano una sciagura perfino per le loro madri e ho avuto la fortuna di conoscerne alcuni, sette o otto, che erano e sono persone responsabili, un po’ tristi (la malinconia è un segno distintivo della professione), intelligenti e con forti dosi di umorismo, editori che si ostinano, per esempio, a pubblicare autori e libri di cui si sa a priori che venderanno pochissime copie.

Roberto Bolaño, Tra parentesi, Adelphi, traduzione di Maria Nicola

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Una Risposta to “Gli editori, e gli scrittori, sono perlopiù cattive persone”

  1. federicaghiasophia Says:

    L’ha ribloggato su Lo scatolone di Aghia Sophia – recensioni e bla bla bla – .

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