Archive for dicembre 2019

“La casa mangia le parole”, di Leonardo G. Luccone

31 dicembre 2019

Appunti di carta

Ripongo sempre fiducia nei libri che vengono dal destino – l’ho già detto. “La casa mangia le parole” arriva da lì, un incontro creato dalla sorte. Ma io all’occasionalità dei libri non ho mai creduto.

“31 dicembre 2011

E’ uno di quei giorni che non si ricordano mai se non perché è un giorno di partenza, quei giorni dove il tempo si mette a fare le bizze e ingrigisce pure quel residuo che a Roma si chiama sole d’inverno, un sole che rende meno cupe e umide le giornate della stagione triste e sembra che ci siano troppe poche occasioni per far succedere qualcosa, e si procede così, per inerzia o a strappi, e alla fine della giornata ci si ritrova ammaccati per niente” (pos.40)

Nelle favole di Esopo i protagonisti non hanno nome. C’è la volpe furba, la cicala ingenua, la tartaruga saggia, l’uomo sciocco che grida al…

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Il mondo che respira di Moses Sabatini

26 dicembre 2019

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“Siamo irradiati da un senso di colpa che pesa sulle generazioni future. Siamo colpevoli e ce ne freghiamo.”

Moses SabatiniQuesto mondo che respira, 2004

Il tour di La casa mangia le parole

23 dicembre 2019

Le prossime presentazioni di Leonardo G. Luccone con La casa mangia le parole (Ponte alle Grazie).

📍 primo marzo 2020, ore 18,30, libreria Feltrinelli, Pescara, con Francesco Coscioni e Peppe Millanta;

📍 29 febbraio 2020, ore 18,30, libreria Empatia, Teramo, con Rachele Palmieri;

📍 15 febbraio 2020, ore 18,30, libreria Tempo Ritrovato Libri, Milano, con Edoardo Brugnatelli;

📍 14 febbraio 2020, ore 18,00, Libreria Ubik-Como, con Lorenzo Morandotti;

📍 4 febbraio 2020, ore 18,30, libreria iocisto, Napoli, con Silvio Perrella;

📍 primo febbraio 2020, ore 18,30, libreria Libreria Diari di Bordo – Libri Per Viaggiare, Parma;

📍 31 gennaio 2020, ore 18,30, libreria La Confraternita Dell’uva, Bologna, con Luca Bottura;

📍 25 gennaio 2020, ore 18,00, libreria Novarcadia Ubik, Casalpalocco, gruppo di lettura, Roma;

📍 18 gennaio 2020, ore 18,00, Libreria Rinascita, Ascoli Piceno, con Antonio D’Isidoro;

📍 16 gennaio 2020, ore 18, Moby Dick biblioteca hub culturale, Roma, con Gioacchino De Chirico;

📍 15 gennaio 2020, ore 18, Walden Milano, Milano, 101 anni dal Molasses Flood, con Moses Sabatini.

La casa mangia le parole, rassegna stampa

17 dicembre 2019

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“L’ho letto subito, divorato per la verità. È stata una sorpresa. Una sorpresa buona. È scritto in modo magistrale ma quel che più conta strutturato ancor meglio. Poiché letto anch’esso da poco, c’è qualcosa in comune con Il colibrì di Veronesi. Non c’entra niente, ovviamente. Ma sono due vere ‘commedie all’italiana’. Più toscana quella di Veronesi, più italiana in senso ampio quella di Luccone. La casa mangia le parole è sentimentale, drammatica, morale. Un libro vero. Un’opera prima, la più notevole degli ultimi anni.”
Franco Cordelli

“Quando traduci e curi molto bene i romanzi degli altri, e lo fai per vent’anni, dentro di te dev’esserci per forza un bravo romanziere. Leonardo G. Luccone lo ha trovato, e lo ha tirato fuori.”
Sandro Veronesi

“Un romanzo che scoppia di energia. La tristezza della discordia coniugale sulla faccia del figlio dislessico è lacerante, vivida. L’amicizia tra De Stefano e Moses è tratteggiata in modo meraviglioso. Sono i dialoghi magistrali a portare avanti il romanzo, un romanzo notevole.”
Percival Everett

“Luccone ha scritto il romanzo degli Anni di Merda – ed è un romanzo notevole. Finalmente, viene da dire: uno scrittore italiano da leggere. […] un elegante e luminoso esercizio di esorcismo che non lascia via d’uscita al lettore: merito di una padronanza della lingua che è sostanza di scrittura, rigore, e induce rispetto. Non è poco: è la base per trovare un ascolto serio e lo stigma dello scrittore. Diciamolo: è la letteratura.”
Tiziano Gianotti, D di la Repubblica, 12 ottobre 2019

“Esordio inconsueto con un impianto abilmente sostenuto da un alternarsi di piani temporali. Un finale tanto misurato nella sua formulazione quanto essenziale per cogliere l’equilibrio complessivo. Un Underworld italiano scandito da un intreccio di dialoghi straordinariamente verosimile.”
Alessandro Zaccuri, Avvenire, 20 dicembre 2019

“Sono tutti, madre, padre e figlio, sull’orlo di un anno che spazzerà via tutte le loro certezze.”
Laura Pezzino, vanityfair.it, libro #35, 13 dicembre 2019. pdf;

“Un romanzo ambizioso nella struttura e nella scrittura. […] Nella coralità del romanzo, Luccone lancia diverse tracce narrative che si annunciano insinuando attese nel lettore, per poi sparire e riemergere inattese a distanza: un moto carsico delle storie, ben gestito e reso possibile dall’ampiezza della compagine.”
Alessandro Beretta, la Lettura, primo dicembre 2019

“Il romanzo si muove su più piani e non segue una linearità cronologica. Un po’ come la memoria, va dove gli pare. Luccone però sa benissimo dove vuole condurci. Con una lingua chirurgica, controllata, abilissima nel definire caratteri e stati d’animo, e un dialogo convincente, lentamente ci porta verso un finale dove ogni nodo si dipana, ogni aspetto apparentemente slegato dagli altri trova una sua ragione d’essere.”
Simona Sparaco, tuttolibri, 30 novembre 2019

“Il fuoco della narrazione riesce a trovare un equilibrio tra fotografia di famiglia e panoramica collettiva, grazie anche al racconto della Bioambiente, azienda romana per la quale lavora De Stefano (raccontata soprattutto attraverso dialoghi particolarmente curati).”
Gennaro Serio, il venerdì, 29 novembre 2019

“È uno stile originale e ricercato, quello di Luccone, […] l’autore si affida al ricordo e consapevolmente abbandona sentieri sicuri, nel tentativo di stimolare il lettore, di spiazzarlo, di indurlo alla riflessione.”
Giovanni Di Marco, lucialibri.it, 24 novembre 2019

“Grande esordio nel romanzo di Leonardo G. Luccone. […] Dialoghi superbi come è raro incontrarne nella letteratura italiana contemporanea.”
Enzo Baranelli, cabaretbisanzio.tk, 7 novembre 2019;

“[…] una storia poderosa e di rara coerenza, che si muove su diversi piani intessuti fra di loro con eleganza e raffinatezza talmente pregevoli da apparire inconsuete, oltre che benedette, nel panorama letterario contemporaneo.”
Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, 12 ottobre 2019