Mondo che vieni nudo dalla luce
e coli argento liquido
ai bordi
Mondo-coppa, radiante
di schiuma e polline
cosa completa nella incandescenza,
argento senza scritte
e definizione
Tutto sale all’altezza del mutamento quando è colmo
e trabocca
dal Mondo-onda
Vedi il succo maturo della luce sul masso
degli indumenti, vedi
come sta in piedi sulla soglia
il corpo. Tra luce e parola
Le cose sanguinano senza ferita, possiedono
magnetismo e aderenza
Tra esse il corpo
comincia ad apparire: un frangiflutto
che tiene la luce
fuori dal manifesto delle cose visibili
L’aria schiuma rappresa, non-luogo
dell’ustione
La bestia umana è un vaso per il cielo
Ora il cielo è all’altezza delle sue labbra come una coppa di salnitro
una colata fiorente
Ora il cielo
ha posato la testa come un figlio
sul fianco della bestia
Tutto loda il calore della bestia
Dai suoi fianchi
comincia la fissione
dell’Inosservato
Se la tempesta elettrica scosta la tenda fa come lei che prima di tornare
dal pianeta deserto
si volta, a imitazione del deserto.
Maria Grazia Calandrone, Tra luce e parola