«Lo so come siete fatti, voi congolesi di Brazzaville! Siete fissati col culo delle ragazze e, appena ne avvistate uno, perdete la testa! Ragionate con quel coso che vi ritrovate in mezzo alle gambe, voi».
«No, non è come credi tu. Volevo solo scusarmi per prima. Potremmo andarci a bere un bicchiere insieme e—».
«Andarci a bere un bicchiere? E per dirci cosa?».
«Per parlare un po’—».
«E di cosa?».
«Di musica congolese, per esempio».
«Ah sì? E di quale dei due Congo?».
«Di tutti e due, volendo».
Alain Mabanckou, Zitt e muori, 66thand2nd, traduzione di Federica Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco