Treccani: [dal lat. divagari, der. di vagari “andar vagando”, col pref. di(s)-¹] (io divago, tu divaghi, ecc.). – v. intr. (aus. avere) 1. (lett.) [andare qua e là] ≈ errare, gironzolare, girovagare, peregrinare, vagabondare, vagare. 2. (fig.) [allontanarsi da un tema, un argomento e sim. prefissati, con la prep. da o assol.: d. dal soggetto; non d.] ≈ deviare, (non com.) digredire, [con uso assol.] uscire dal seminato. ↔ attenersi (a). v. tr., non com. [liberare la mente da problemi, turbamenti: basta un nonnulla per divagarlo].
Devoto Oli: andar seguendo, nel parlare o nello scrivere, argomenti inopportuni o motivi estranei al fine proposto: d. dal tema; anche assol.: non d.!, rispondi a tono • In senso proprio (solo lett.), andar vagando qua e là: Divagava laggiù, tra il Francesco Sforza e Porta Tosa, stracco, a stomaco vuoto (Gadda). 2. tr. distrarre; rifl., prendersi un po’ di svago. [Dal lat. divagari, comp. di dis-1 e vagari ‘andar vagando’].