Per un certo tempo dopo il matrimonio era stata oggetto di un tale desiderio che non le dispiaceva quando finalmente il marito si addormentava. Ad un certo punto, però, lui aveva cominciato a dormire subito ed era da allora che lei aveva preso a star sveglia più di frequente, e a fissare il buio, interrogandosi sulle peculiarità degli uomini, ponendosi dubbi sul futuro, fino a una notte in cui aveva scosso il marito per svegliarlo e comunicargli il proprio desiderio. Magnanimo, lui le aveva messo una delle sue lunghe braccia bianche intorno alla vita; lei si era girata verso di lui, fremente di gioia e di aspettativa, fiduciosa. Ma non era successo altro, e in un attimo il marito si era riaddormentato.
Fu la notte in cui Mrs Bridge decise che se il matrimonio poteva anche essere un rapporto alla pari, l’amore non lo era.
Evan S. Connel, Mrs Bridge, Einaudi, traduzione di Giulia Boringhieri