Vicenza, 17 sett. 1964
Caro Dino,
ti mando il libro di poesie impaginato: abbiamo raggiunto le 58 pagine, senza tirare il testo; con gli indici e finito di stampare arriveremo a 64.
Le bozze te le invio in duplice copia. Una è pulita, in una seconda — rileggendo le bozze — mi sembrò che mancassero dei segni di interpunzione (punti fermi, qualche linea, una i con l’accento l’ho levata, proprio nei primi versi). Ma poi mi sono fermato. Ho infatti constatato che, nel dialogo, tu hai usato segni di interpunzione diversi. A che scopo quindi intervenire? Queste sono cose personali; perfino la mancanza di punto fermo alla fine di un periodo, e l’iniziale maiuscola subito dopo, possono essere capricci grafici. E quindi mi scuso di questo intervento, che magari sarà stato improprio, ma che vorrebbe significare soltanto che il libro mi preme e che desidero sia il più pulito possibile.
Ti prego di non farmi aspettare le bozze.
Per i disegnini delle folaghe, t’ho già detto che ci penso io. E avrai visto che la poesia sta meglio su due pagine.
Ho caro averti visto e spero ci si incontri a Venezia; ma tieni conto di non riportarmi le bozze a mano, perché chissà, allora, quando il libro esce.
Un affettuoso saluto dal negriero
Neri
Neri Pozza, Saranno idee d’arte e di poesia. Carteggi con Buzzati, Gadda, Montale e Parise, Neri Pozza