
“[…] Da una parte troviamo un gruppo di autori più giovani, a cui ho dato il nome di Mork, dall’altra ci sono invece scrittori più maturi, gli Zeb, da Zebulon Macahan di Alla conquista del West.”
Come il simpatico extraterrestre che in Mork e Mindy ha il caschetto e le smorfie di un Robin Williams non ancora trentenne, gli scrittori del primo tipo ostentano in ogni occasione un candore ai limiti dell’ingenuità. Non amano i discorsi troppo complicati e fanno mostra di non stimare troppo le proprie risorse intellettuali, mettendo in risalto, per contro, un’innata attitudine a empatizzare con l’altro. Sostengono inoltre di non tenere in gran conto le tecniche di scrittura, alludendo alla traboccante pienezza del loro talento sorgivo. Tendono infine a esordire con un piccolo editore di qualità, cui rimangono legati negli anni da un fraterno vincolo di amicizia, sebbene siano corteggiatissimi dai colossi dell’editoria nazionale.
Al polo opposto si collocano quelli che Luca chiama anche gli “scrittori dell’esperienza”, tutti invariabilmente reduci da qualcosa: viaggi umanitari in territori di guerra, periodi d’insegnamento in zone devastate dal disagio sociale, interminabili serie di occupazioni faticosissime. Non sono immuni neppure da un passato di burrascoso impegno politico, e tutte queste avventure hanno lasciato traccia sui loro volti solcandoli di rughe come la maschera dell’attore James Arness, lo scout Zeb che alla fine della Guerra di Secessione guida i Macahan attraverso le verdi praterie del West. Gli autori appartenenti a questa seconda categoria, composta sovente da uomini dal fisico nervoso dei grandi camminatori, amano vivere nella frugalità e distillare piccoli libri di memorie rapprese in frasi di perlopiù enigmatica saggezza.
Restando nel campo maschile, si potrebbe tentare di definire il gruppo degli Uomini bionici (prediligono le arti marziali), suggerisco con qualche timore di essere preso sul serio. Luca ribatte che la tipologia a cui si sta applicando, sulla base di un’intuizione che non esita a definire promettente, riguarda uno dei pochi casi di scrittore rappresentato nelle serie televisive.
Stefano Petrocchi, La polveriera, Mondadori