Ho toccato con mano l’umiltà del limite, l’orgoglio di raggiungere un risultato, la delicatezza furtiva nel guardare gli altri negli occhi, e la dignità di alzarsi presto ogni mattina, prendere il pulmino, essere guardati in modo strano da tutti, e andare a Crossroads per cercare di imparare a lavarsi i denti, o dire “ciao”, o rispondere a chi ti chiede come ti chiami.
Maria Viola, Storia del mio bambino perfetto, Rizzoli
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